Hai difficoltà a vedere bene da vicino? Sei costretto ad allontanare gli oggetti per mettere a fuoco?
La presbiopia, in un occhio non affetto da altri difetti visivi, si manifesta come difficoltà a mettere a fuoco da vicino: si ha difficoltà a leggere, a lavorare al computer, ecc. Questo avviene perché il livello di accomodazione disponibile è diventato insufficiente per garantire una buona messa a fuoco alle brevi distanze. Insorge per lo più tra i 40 e i 50 anni (a seconda degli individui) e, secondo diversi studi, è minore in abitanti delle basse latitudini.[1] Fino a 65 anni circa il potere accomodativo continuerà a diminuire notevolmente, per poi stabilizzarsi.
All’inizio, quando è presente ancora una ridotta capacità di accomodazione, si può ovviare al difetto visivo allontanando dagli occhi ciò che si legge (allungare le braccia); tuttavia dopo i 50 anni diventa indispensabile l’uso di lenti correttive per la lettura da vicino, poiché il livello di accomodazione residuo è ormai estremamente ridotto, e qualsiasi tentativo di mettere a fuoco naturalmente può creare affaticamento visivo, bruciori agli occhi e mal di testa, soprattutto in assenza di una forte illuminazione. Insieme alla miopia, all’ipermetropia e all’astigmatismo, la presbiopia fa parte di un insieme di “errori refrattivi semplici”.
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SINTOMI
I sintomi della presbiopia includono:
– Vista offuscata, specialmente degli oggetti situati a distanza ravvicinata.
– Scarsa capacità visiva in ambienti poco illuminati, o quando si è molto stanchi.
– Dover tenere gli oggetti a una certa distanza per poterli vedere chiaramente.
– Mal di testa.
– Affaticamento degli occhi.
LE CAUSE DELLA PRESBIOPIA
La presbiopia è una naturale conseguenza dell’invecchiamento. L’età che avanza provoca un irrigidimento del cristallino e un indebolimento dei muscoli dell’occhio. Questo processo rende la messa a fuoco più difficoltosa, specialmente a differenti distanze, peggiorando la capacità di vedere da vicino. Per capire bene in cosa consiste la presbiopia occorre prima chiarire come funziona il nostro occhio. Esso è composto da quattro elementi principali: La cornea e il cristallino, che si trovano nella parte frontale dell’occhio e servono a concentrare la luce che arriva dall’esterno, convogliandola sulla retina. La retina si trova sul fondo dell’occhio. È uno strato di tessuto sensibile a luce e colore che converte gli impulsi visivi in segnali elettrici. Il nervo ottico trasmette i segnali elettrici dalla retina al cervello. Quest’ultimo ha il compito di interpretarli, rendendo così possibile la comprensione delle informazioni su luci e colori ricevute dall’occhio. Il cristallino è un struttura che riflette la luce esterna e la proietta all’interno dell’occhio, sulla retina, rendendo possibile una visione nitida. Il cristallino modifica la sua forma in maniera da riuscire a mettere a fuoco oggetti che si trovano a distanze differenti. Se l’oggetto è distante, il cristallino si appiattisce, mentre se l’oggetto è vicino il cristallino si curva. Il cristallino è circondato dal muscolo ciliare il quale, contraendosi o rilassandosi, lo aiuta a prendere la forma necessaria per mettere a fuoco gli oggetti. Più l’età avanza, più la capacità del cristallino di cambiare forma si deteriora e i muscoli si indeboliscono, rendendo più lenta (e difficoltosa) la messa a fuoco degli oggetti vicini. Questo fenomeno rientra nei semplici errori refrattivi e prende il nome di presbiopia. La presbiopia può essere valutata attraverso semplici test visivi standard, tra cui la misurazione della capacità di mettere a fuoco oggetti collocati a distanze diverse.
TEST VISIVI E PROFESSIONISTI DELLA VISIONE
Innanzitutto, i professionisti (oculista, ottico, optometrista) si informeranno sulla storia e i potenziali sintomi del soggetto, e da quanto tempo questi si manifestano. Potrebbero inoltre essere fatte domande sullo stile di vita, ed eventuali prescrizioni farmacologiche in corso. Storicità clinica ed età possono modificare la procedura dei test visivi, dove i professionisti valuteranno caso per caso come effettuare eventuali esami ed approfondimenti per altre condizioni correlate. È in ogni caso consigliabile per gli adulti sottoporsi regolarmente a una visita oculistica completa.
COME SI CORREGGE LA PRESBIOPIA?
La terapia varia da paziente a paziente. La correzione avviene con lenti oftalmiche positive, che aggiungono all’occhio il potere refrattivo minimo sufficiente per una corretta visione a distanza di lettura (+1 diottria per presbiopia leggera, allo stadio iniziale; +2 diottrie per presbiopia manifesta, abbastanza sviluppata; +3 diottrie quando l’occhio ha ormai perso quasi tutta la sua capacità di accomodazione, in genere in età senile); le lenti correttive della presbiopia vanno tolte per vedere da lontano, perché danno una visione tanto più sfocata quanto maggiore è il loro potere diottrico. In presenza di altri difetti di vista, per ottenere la correzione ideale da vicino, si fa la somma algebrica tra le diottrie di miopia (negative) o quelle di ipermetropia (positive); questo spiega perché un miope leggero (entro le 3 diottrie di difetto) può semplicemente togliere i suoi occhiali per lontano quando legge da vicino, tuttavia quando la miopia è estremamente lieve (fino a -1,00 diottria), sarà comunque necessario un occhiale positivo per la lettura.
Altri tipi di correzione possono essere l’uso di lenti a contatto multifocali, occhiali multifocali (in modo da evitare il continuo leva e metti di occhiali), oppure un intervento chirurgico di impianto di un cristallino multifocale o con tecnologia EDOF oppure ancora accomodativo. Esistono inoltre delle tecniche di chirurgia refrattiva laser che eliminano la presbiopia agendo sulla cornea. L’uso di occhiali multifocali, inoltre, permette una visione confortevole a tutte le distanze, compreso il computer e la scrivania d’ufficio, poiché a quelle distanze intermedie (60-90 cm), quando la presbiopia diventa notevole (intorno ai 55-60 anni), la visione risulterebbe sfocata sia a occhio nudo e sia con gli occhiali da lettura (i quali costringerebbero il soggetto ad avvicinarsi troppo, incurvando collo e schiena). A chi è affetto da ipermetropia o forte miopia, invece, le lenti multifocali consentono di vedere bene a ogni distanza, senza dover cambiare continuamente occhiali per lontano e per vicino.
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